GASTROENTEROLOGIA - ENDOSCOPIA DIGESTIVA - STUDIO SPECIALISTICO

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Screening per il CCR

MALATTIE DELL'INTESTINO > COLON

Fattori di rischio per Cancro del Colon:

  • Età (le persone di età superiore ai 50 anni),

  • Storia familiare (si hanno maggiori probabilità di sviluppare cancro del colon-retto se uno dei genitori, un fratello o una sorella è stato colpito dalla malattia),

  • Storia clinica personale (aumentato rischio di cancro del colon se si è affetti da altri tipi di cancro, o vi è una una storia di polipi, o malattie infiammatorie dell'intestino),

  • Stile di vita (fumo di sigaretta, forte consumo di alcol, l'inattività, l'obesità e una dieta molti grassi/poche fibre, high-fat/low-fiber, si associa ad aumentato rischio di cancro al colon).


Lo screening (dall'inglese
to screen: vagliare, selezionare), in generale, consiste nel testare persone apparentemente sane che non hanno  manifestato sintomi  di una certa malattia, e permette di individuare i tumori ad uno stadio precoce, anche prima che diventino invasivi.

L'indicatore di efficacia di un determinato screening è la diminuzione di mortalità della malattia, in quanto molte lesioni possono essere trattate in modo più efficace se diagnosticate allo stadio iniziale.
Nello specifico, la maggior parte dei tumori del colon retto deriva dalla trasformazione maligna dei polipi, piccole escrescenze di per sé benigne,  che sono il risultato della proliferazione anomala delle cellule della mucosa intestinale. Tuttavia, se la probabilità che un polipo del colon di dimensioni inferiori a 1,5 cm evolva verso una forma maligna di cancro è in generale estremamente bassa  (<2%), essa aumenta fino al 10% quando il polipo raggiunge una dimensione superiore a 2,5 cm. Sia i polipi, che il tumore, provocano raramente sintomi o segni evidenti: soltanto il 5% dei polipi, o poco più, provoca un modesto sanguinamento che può  essere rilevato con un esame delle feci.
Nella maggior parte dei casi, i polipi possono essere facilmente individuati tramite tecniche endoscopiche, un tipo di esame considerato l'arma più efficace per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto. Entrambi i metodi, ricerca  di sangue occulto nelle feci e tecniche endoscopiche, vengono impiegati nei programmi di screening. I programmi di screening si differenziano a seconda del livello di rischio di andare incontro alla malattia proprio della popolazione a cui si rivolgono.  Per rischio medio si intende quello che si osserva nella popolazione sopra i 50 anni che non ha altri fattori di rischio oltre all'età. In questi soggetti gli esami fondamentali sono il sangue occulto, la retto-sigmoidoscopia o la colonscopia.

Alcuni dati sulla prevenzione
Se una persona sa di essere a rischio elevato perché ha avuto parenti con questo tumore in uno o l’altro dei rami familiari, è opportuno che adotti una dieta con  pochi grassi e poca carne e ricca di fibre, vegetali e frutta.
Un esame poco praticato in Italia, ma molto utile, è
l'esplorazione rettale da parte del medico. Andrebbe effettuata almeno una volta l'anno nel corso di una normale visita dal medico di famiglia e consentirebbe di individuare precocemente un buon  numero di tumori del retto.
La
ricerca del sangue occulto nelle feci è in grado di identificare il 25 per cento circa dei cancri del colon-retto. Se viene associata a una colonscopia (ovvero a un esame del colon con un apposito tubo flessibile), effettuata ogni dieci anni dopo  i 50 anni di età, è in grado di individuare il 75 per cento dei tumori.
Alcune società scientifiche, come l'American Cancer Society, raccomandano di sottoporsi a queste due pratiche di screening appena compiuti i 50 anni, indipendentemente dalla presenza di una familiarità per il tumore. Secondo altre società scientifiche,  la colonscopia dovrebbe essere un esame di secondo livello (ovvero da farsi solo se la ricerca del sangue occulto è positiva, oppure nelle persone ad alto rischio per ragioni genetiche o di familiarità).
È invece certo che vi si devono sottoporre tutti coloro che manifestano sintomi intestinali compatibili con la diagnosi di tumore del colon e coloro che hanno avuto un familiare con queste patologie. In questo caso le colonscopie vengono effettuate  più frequentemente, in genere ogni cinque anni, mentre la ricerca del sangue occulto nelle feci viene fatta ogni anno.
Anche l'RX-Clisma opaco d.c. può rappresentare un buon ausilio diagnostico.

Sangue occulto fecale (RSOF = Ricerca Sangue Occulto Fecale, FOB Fecal Occult Blood)
Il test di ricerca di sangue occulto nelle feci si basa sul presupposto che le neoplasie maligne e i polipi sanguinino più facilmente della mucosa normale, e che quindi la  scoperta di sangue nelle feci porti alla diagnosi in una fase precoce.
Se c'è sanguinamento, esso di solito è intermittente, e il sangue è distribuito nelle feci in maniera non uniforme. La quantità di sangue presente nelle feci tende ad aumentare con le dimensioni della lesione ed il suo stadio di sviluppo:  i polipi più piccoli sanguinano raramente, mentre quelli di dimensioni superiori sanguinano spesso. Effettuare più prelievi, e ripetere il test negli anni, aumenta pertanto la probabilità di rilevare lesioni.
In caso di positività del test, il paziente viene avviato all'indagine di II livello, rappresentata dalla colonscopia, che permette la diagnosi, il prelievo bioptico e l'asportazione  del polipo.
Ricordiamo che il test di ricerca del sangue occulto fecale non fornisce informazioni sulla quantità di sangue perso e che non è specifico per polipi o neoplasie maligne,  perché altre lesioni dell'apparato digerente (malattie infiammatorie, emorroidi, eccetera) possono causare sanguinamento e quindi positività all'esame. Inoltre, alcune fattori, quali assunzione di carne rossa e di alcuni tipi di verdura e frutta  e alcuni batteri intestinali, possono far risultare erroneamente positivo l'esame. Anche l'assunzione di alcuni farmaci quali l'aspirina può causare sanguinamento e quindi positività del test in assenza di tumore.
Sono possibili infine, falsi negativi (esito negativo del test, pur in presenza di tumore): poiché le lesioni sanguinano in maniera intermittente e imprevedibile, il sangue può essere assente in un certo campione prelevato in un determinato momento  (questo è il motivo per cui si consigliano molteplici prelievi da ripetere nel tempo). Anche la vitamina C e l'assunzione di ferro possono essere causa di falsi negativi, proprio perché la vitamina C interferisce con la reazione che rileva le componenti  del sangue, mentre il ferro ne rende difficile la lettura.

Tecniche endoscopiche
L'endoscopia del retto-colon prende il nome di colonscopia quando esamina un'ampia porzione dell'intestino, e di rettosigmoidoscopia se è limitata a retto e sigma, il tratto terminale del colon.
L'endoscopia consente la precoce rimozione chirurgica dei polipi di dimensioni ed aspetto "a rischio", e di quelli che già presentano segni di degenerazione neoplastica. L'impatto  del tumore del colon retto sulla salute e sulla vita del paziente è fortemente riducibile attraverso una diagnosi precoce qualora il cancro si sia già sviluppato, ma non ancora diffuso, poiché la sua asportazione tempestiva aumenta molto le probabilità  di un'eradicazione totale senza diffusione metastatica.
Se la rettosigmoidoscopia, che esamina meno della metà del colon, consente una riduzione della mortalità del 50%, la colonscopia, esaminando tutto il viscere dovrebbe consentire risultati più soddisfacenti con un modesto aumento del disagio per  l'utente, rispetto alla rettosigmoidoscopia.


Programmi di screening del cancro del colon-retto

Rischio normale medio (età>50 anni, assenza di altri fattori di rischio)
ricerca sangue occulto annuale, rettosigmoidoscopia con strumento flessibile o colonscopia ogni 5 anni
Rischio moderato
- riscontro di adenoma: colonscopia
- parenti di primo grado con tumore del colon: colonscopia all'età di 40 anni, o 10 anni prima se familiari hanno presentato il tumore in giovane età
- parenti di primo grado con adenoma prima di 60 anni: colonscopia all'età di 40 anni
Rischio elevato
- poliposi familiare: colonscopia a dieci anni di età e valutazione genetica
- cancro in poliposi non familiare: colonscopia a 20 anni e valutazione ogni 2 anni; dopo 40 anni, colonscopia ogni anno; valutazione genetica
- malattie infiammatorie del colon: colonscopia ogni 2 anni in colite ulcerosa o Crohn-colite estese a tutto il colon, della durata 8 anni; se colite ulcerosa o Crohn-colite sono limitate al colon sinistro, dopo 12 anni

Screening genetico

Si eseguono test genetici in grado di dire se si trasportano i geni (discrete, unità funzionali del DNA) che può eventualmente provocare il cancro del colon.
Quanto prima questa informazione è nota, il collaudo prima diagnosi e un trattamento efficace può iniziare. Se si dispone di una forte storia familiare di cancro al colon, si dovrebbe discutere con il medico un esame del sangue alla ricerca di questi    geni.
Le più comuni variazioni genetiche avvengono in 2 condizioni: il cancro ereditario non associato a poliposi del colon-retto (
HNPCC, ora si chiama sindrome di Lynch ), una malattia ereditaria con aumentato rischio di diversi tipi  di cancro,  e Poliposi Adenomatosa Familiare (FAP), una malattia ereditaria con tante piccole escrescenze che possono diventare cancerose all'interno del colon.

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