GASTROENTEROLOGIA - ENDOSCOPIA DIGESTIVA - STUDIO SPECIALISTICO

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Esplorazione rettale

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Consiste nell’introdurre un dito attraverso l’ano per valutare le caratteristiche tattili della prostata, del retto esplorabile (7-8  cm.) o dell’utero ed annessi.
Un'esplorazione rettale è una esaminazione interna del retto effettuata da un medico. L'esplorazione rettale digitale (ERD o DRE in inglese) è la procedura più semplice.

Modalità dell'esame:

Il paziente viene messo in una posizione in cui l'ano sia accessibile e rilassato, in decubito laterale sinistro (posizione di SIMS, o ginecologica o genupettorale). Il medico indossa un guanto, esegue un "appoggio di confidenza" per evitare la contrazione riflessa dello sfintere anale esterno e successivamente inserisce il dito indice, ben lubrificato, attraverso l'ano. Valutando così la mucosa del canale anale e la competenza contrattile del muscolo sfintere interno e pubo-rettale in risposta a stimoli riflessi (colpo di tosse o stimolazione puntiforme della mucosa perianale) o a richiesta (ponzamento).
L'esplorazione rettale inizia con l'ispezione del perineo e del contorno anale. In condizioni ordinarie la cute del perineo ed il contorno dell'orifizio anale non presentano alterazioni patologiche (modificazioni del rivestimento cutaneo, o tumefazioni). La presenza di flogosi cutanee, segni di macerazione dell'epidermide, infezioni fungine, orifizi fistolosi, emorroidi prolassate, ragadi anali, e neoformazioni, devono essere ovviamente tutti segnalati ed indicano l'esistenza di patologia.

L'esplorazione digitale del canale anale consente di valutare, sia pure approssimativamente, il  tono dello sfintere anale interno: esso consente l'accesso  del dito esploratore al canale anale con relativa facilità, vincendo solo una modesta resistenza (sfintere normotonico). In condizioni patologiche il tono muscolare dello sfintere anale può risultare ridotto (ipotonico), come avviene in alcune malattie  neurologiche di tipo sistemico o per lesioni neurologiche periferiche, oppure a causa di lesioni meccaniche dello sfintere stesso.
Alternativamente esso può risultare aumentato (sfintere ipertonico), il più delle volte in via riflessa, secondariamente a malattie infiammatorie locali (proctite), ma, più spesso, per l'esistenza di una ragade anale.
Penetrati col dito esploratore all'interno del canale anale e nell'ampolla rettale bassa, se ne valuta il rivestimento mucoso che, nel sano, risulta liscio e scorrevole. Nel caso di tumefazioni, esse dovranno essere caratterizzate (sede, dimensioni, consistenza,  fissità, dolorabilità, ecc), per consentirne la diagnosi. Nell'uomo l'esplorazione rettale consente di valutare dimensioni, morfologia, consistenza e dolorabilità della prostata, nel sano assimilabile ad una castagna, di consistenza parenchimatosa  omogenea, liscia e non dolorabile.
Palpando la parete anteriore del retto, che corrisponde allo sfondato del Douglas, nel sano non si apprezzano tumefazioni né si evoca dolore:  l'evenienza contraria può indicare la presenza di una raccolta ascessuale endoperitoneale o una patologia  annessiale.
Si conclude l'esame valutando il contenuto dell'ampolla, che può essere vuota, o contenere una piccola quantità di feci, delle quali si descriverà la consistenza (di regola formata, o poltacea, ma nel malato liquida o, viceversa, aumentata fino  a configurare il fecaloma). Estratto il dito guantato dall'ano, si valuta ispettivamente il colore delle feci, normocolico di regola, per distinguerlo da quello delle feci acoliche e da quelle ipercromiche, e si apprezza la presenza eventuale di sangue  (melena o rettorragia).

Riassumendo i tempi dell'esame sono:

1 - Ispezione
Dopo aver aperto l'orifizio anale ad una prima ispezione sarà possibile visualizzare:

  • perdita di feci,

  • ano beante,

  • cicatrici/escoriazioni,

  • ragadi,

  • tramiti fistolosi esterni,

  • spasmi riflessi dello sfintere,

  • prolasso di base o sotto stimolo,

  • emorroidi.


2 - Palpazione
All'esplorazione digitale sarà possibile apprezzare:

  • difetti dello sfintere (muscolatura circolare dell'apparato sfinteriale),

  • stenosi anali,

  • patologia prostatica,

  • rettocele anteriore (cedimento della parete vaginale),

  • sanguinamento,

  • forza di contrazione dello sfintere.

Invitando inoltre il paziente ad effettuare una manovra di ponzamento (strain) è possibile verificare l'adeguato rilassamento del muscolo puborettale, l'eventuale prolasso e la sua entità.





Scopi della procedura:
diagnosi delle appendiciti (un dolore acuto al premere del medico di un certo punto può indicare appendiciti acute);
diagnosi del tumore nel retto;(circa il 70% dei tumori del retto si sente con le dita);
valutare la tonicità dello sfintere anale;
diagnosi e/o rottura dei fecalomi;
diagnosi del tumore alla prostata, soprattutto dell'ipertrofia prostatica benigna e del carcinoma prostatico (nei maschi);
palpazione ginecologica degli organi interni (nelle femmine).

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