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Manometria Ano-Rettale

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La manometria ano-rettale consiste nell'introduzione attraverso l'ano di un catetere provvisto di palloncino che permette lo studio della funzionalità dello sfintere anale.

A cosa serve la manometria ano-rettale?
L'esame è indicato in presenza di sintomi che suggeriscano alterazioni della motilità dell'ultimo tratto del grosso intestino: stipsi ostinata, difficoltà espulsiva, tenesmo, incontinenza.

Lo studio manometrico delle pressioni e dei volumi del canale anale e del retto ha molta importanza nelle alterazioni della defecazione.
È un'indagine fondamentale sia nelle sindromi ritentive, cui spesso di associa un aumento delle pressioni con un corrispondente aumento dei volumi e della capacità rettale, sia nell'incontinenza anale dove la manometria diventa un complemento irrinunciabile alle indagini morfologiche, prima tra tutti l'ultrasonografia.
La rilevazione delle pressioni permette di avere un indice indiretto della forza sviluppata dalla muscolatura perianale oltre che dal complesso sfinteriale. Normalmente il retto si contrae con cicli che variano da 5 a 10 per minuto con una diminuzione della frequenza nel periodo postprandiale e nelle variazioni circadiane.
L'incontinenza anale è caratterizzata da pressioni inferiori alla norma in condizioni basali e durante la contrazione volontaria, anche se non è infrequente rilevare un normale profilo pressorio.


In conclusione la manometria ano-rettale, indagine di costo medio-elevato, rappresenta uno degli esami di scelta per lo studio delle patologie funzionali del tratto ano-rettale, in particolare nei pazienti con contrazione paradossa del pubo-rettale, nei  prolassi, nei pazienti con incontinenza anale come approfondimento diagnostico insieme all'EMG anale, all'ecografia transanale e infine nella stipsi, in particolare ove si sospetti un quadro di megaretto.
Oltre al fondamentale ruolo nello studio dei pazienti con alterazione della defecazione, tale indagine può assumere anche una valenza di tipo medico-legale (insieme all'ecografia transanale e transrettale) per il confronto tra la condizione pre e postoperatoria  in qualunque intervento chirurgico che possa interferire con la funzione dell'apparato ano-rettale, e infine nella documentazione dei danni che possono far seguito al parto per via vaginale.

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