GASTROENTEROLOGIA - ENDOSCOPIA DIGESTIVA - STUDIO SPECIALISTICO

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Manometria Esofagea

ALTRE METODICHE > GASTROFISIOPATOLOGICHE

La manometria esofagea è una metodica che permette di studiare la motilità dell'esofago introducendo in esso un catetere in grado di misurare le variazioni di pressione che si verificano nel lume dell'organo.

Metodica
Si utilizzano cateteri aventi un diametro di 2-5 mm provvisti di canali in numero variabile e di orifizi disposti lungo il tubo: nei sistemi "perfusi" i canali sono occupati da una colonna d'acqua ed ognuno di essi è connesso ad un trasduttore esterno; la pressione presente nel lume esofageo viene, in questo modo, trasmessa dalla colonna d'acqua lungo ogni canale fino al trasduttore, che la trasforma in un segnale elettrico. La metodica permette di valutare la funzionalità del corpo dell'esofago e dello sfintere esofageo inferiore (LES).

Indicazioni
L'esame è indicato ogni volta che si sospetti un'alterazione della fisiologica motilità dell'esofago: questo può tradursi, dal punto di vista sintomatologico, in reflusso  acido dallo stomaco, difficoltà nella deglutizione o dolore toracico. Le patologie che si individuano sono, quindi, sostanzialmente l'acalasia, lo spasmo esofageo diffuso, i disordini motori aspecifici o secondari ad altre malattie (come la sclerosi  sistemica) e il reflusso gastroesofageo.
La manometria è quindi indicata nei seguenti casi:
1. Pazienti con disfagia, dopo aver escluso l'esistenza di patologia organica e per formulare diagnosi di patologia motoria esofagea (acalasia, SED etc.).
2. Pazienti con dolore toracico, dopo aver escluso l'origine cardiopolmonare e dopo aver effettuato indagini morfologiche esofago-gastriche come Rx ed endoscopia).
3. Pazienti con malattie sistemiche (es. collagenopatie) in cui si voglia stabilire l'esistenza di un interessamento esofageo (patologia multiorgano).
4. Pazienti con GERD, come completamento delle indagini in previsione dell'intervento chirurgico antireflusso.
5. Pazienti in cui è necessario posizionare un catetere intraesofageo (es. sonda pH-metrica) che necessiti di una precisa allocazione rispetto alle aree sfinteriali.

Controindicazioni


Assolute
:
   stenosi od ostruzione della faringe o dell'esofago superiore;
   alterazioni bollose della mucosa esofagea;
   patologie cardiache in cui sia controindicata una stimolazione vagale;
   coagulopatie gravi e non controllate;
   non compliance del paziente;

Relative
:
   Tumori o ulcere dell'esofago;
   Grosse varici esofagee;
   Grossi diverticoli esofagei o crico-faringei.

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