GASTROENTEROLOGIA - ENDOSCOPIA DIGESTIVA - STUDIO SPECIALISTICO

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Markers ed Organi

ALTRE METODICHE > NON GASTROENTEROLOGICHE > DIAGNOSTICA DI LABORATORIO

• Alfafetoproteina (AFP)
E’ presente nei tessuti fetali e dopo la nascita diminuisce fino a raggiungere nell’adulto valori molto bassi.
E’ il marcatore del tumore al fegato (epatocarcinoma), ma può innalzarsi anche in presenza di rigenerazione epatica, come nella cirrosi e nella epatite virale. In questi casi, però, l’innalzamento è temporaneo.
Viene anche usata come marcatore di alcuni tumori del testicolo e dell’ovaio in fase diagnostica, durante monitoraggio della ripresa di malattia e durante il monitoraggio della terapia.

• Antigene carboidrato 15-3 (CA 15-3)
E’ associato al tumore mammario, ma solo negli stadi avanzati
Dosaggi ripetuti nel tempo sono utili per il riconoscimento precoce di ripresa di malattia e di risposta al trattamento.
Valori falsamente positivi possono essere causati da patologie reumatiche.

• Antigene carboidrato 19-9 (CA 19-9)
Rappresenta il marcatore più utile per il tumore pancreatico, ma può essere usato anche per tumori del colon-retto in associazione con il CEA, delle vie biliari e dello stomaco.
Il dosaggio del CA 19-9 è raccomandato in fase di valutazione della estensione del tumore e di monitoraggio post-operatorio. Valori molto elevati si possono osservare in presenza di valori alti di bilirubina.

• Antigene carboidrato 125 (CA 125)
E’ il marcatore del tumore ovarico.
Valori falsamente positivi si possono trovare in presenza di versamento pleurico o versamento ascitico di natura benigna e anche in caso di cisti ovarica. Il CA125 è utile nel monitoraggio delle pazienti con tumore ovario operato: un incremento persistente   di CA 125 è invariabilmente associato a una ripresa di malattia. Durante la chemioterapia, il dosaggio del CA 125 può fornire informazioni sulla risposta al trattamento: valori elevati sono generalmente associati a una non risposta al trattamento.

• Ca50
E’ un antigene gliproteico ad alto peso molecolare. E' molto simile al Ca19-9 per i tumori al colon e tumori del pancreas ma presenta una sensibilità maggiore per i  tumori  delle vie biliari, tumori del rene e delle vie urinarie, carcinoma  della vescica, dell'utero e della prostata. Lievi aumenti sono presenti anche in caso di molte altre malattie dell'apparato digerente: malattia infiammatoria cronica intestinale,  infiammazione  intestinale, enterocoliti infettive, colon irritabile, Morbo  di Crohn, rettocolite ulcerosa, patologie peptiche, esofagiti, gastrite acuta e cronica, pancreatiti acute e croniche, colite spastica, intestino irritabile. Puo' essere aumentato  anche in  corso di malattie croniche di qualsiasi tipo.
Normale prelievo di sangue preferibilmente a digiuno.

• Antigene carcinoembrionario (CEA)
E’ considerato il marcatore clinicamente più utile nelle neoplasie maligne del colon-retto, anche se nel 50% di questi tumori il CEA ha valori normali (inferiori a  5 ng/ml).
Il CEA può innalzarsi anche in presenza di altre patologie neoplastiche, (come la mammella, il polmone, lo stomaco, il pancreas), di patologie infiammatorie a carico di diversi  organi (colon-retto, fegato, polmone, rene), o in assenza di patologie  specifiche, come nei fumatori.
E’ utile soprattutto per la identificazione precoce di recidive o metastasi durante il controllo del tumore colon-rettale post-intervento chirurgico e per monitorare la risposta ai trattamenti. Il CEA test può anche essere usato nel controllo   del tumore polmonare e della mammella.

• TPA (Antigene Polipeptidico Tessutale)
E’ un marcatore tumorale costituito da una proteina di 43000 dalton. Diversi tipi di tumore possono produrre TPA: cancro della mammella, ovaio, carcinoma del polmone, tumori dell'apparato digerente, tumori delle vie urinarie (carcinoma della vescica),   tumori della prostata. Il TPA piu' che rappresentare un marcatore specifico di una patologia tumorale e' un indice di proliferazione cellulare. Il suo aumento e' correlato alla velocita' di accrescimento tumorale piu' che alla massa tumorale. Pertanto   il TPA e' utile nel follow-up di pazienti con tumori gia' accertati piu' che nella fase diagnostica.
Un aumento del TPA puo' essere presente anche in malattie non neoplastiche quali la cirrosi epatica, le infezioni del tratto biliare, epatiti in genere, infezioni del tratto respiratorio, Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale, infiammazione intestinale,   enterocoliti infettive, colon irritabile, Morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, patologie peptiche. E' preferibile sospendere il fumo 72 ore prima del test.

• Ferritina
E’  e' costituita da 24 subunità proteiche, ciascuna con un peso molecolare di 20.000 D. La funzione primaria della Ferritina è quella di accumulare il ferro intracellulare, costituendo una riserva di ferro rapidamente mobilizzabile. Nella   normalita', i livelli medi, lievemente più elevati alla nascita, si abbassano durante l'infanzia fino al raggiungimento della pubertà. Valori inferiori alla norma indicano, con sicurezza, carenza di ferro e permettono la diagnosi differenziale  tra  anemia sideropenica ed anemia dovuta ad altre cause. Può essere aumentata nella emocromatosi idiopatica o in seguito a trasfusioni multiple.
I valori normali nell'uomo vanno da 20 a 300 ng/ml, nella donna da 12 a 150 ng/ml
I livelli della ferritina sono aumentati nelle epatopatie, processi infettivi ed infiammatori, leucemia, linfoma di Hodgkin ed altre forme neoplastiche.

• Antigene prostatico specifico (PSA)
E’ un marcatore specifico della prostata ma non del tumore prostatico in quanto può elevarsi anche in caso di ipertrofia prostatica benigna.
Il dosaggio del PSA è utile per la diagnosi di tumore prostatico, in associazione con l’esplorazione rettale e l’ecografia.
Generalmente i soggetti normali hanno livelli di PSA in-feriori a 4 ng/ml, ma questi valori possono alzarsi con l’età.
Valori compresi tra 4 e 10 ng/ml (detta zona grigia) sono generalmente dosati nei soggetti con patologia prostatica benigna, ma possono essere presenti anche in una elevata percentuale  di tumori prostatici, in caso di dubbio diagnostico viene effettuata  la biopsia prostatica.
Valori di PSA superiori a 10 ng/ml sono fortemente suggestivi di presenza di tumore prostatico, ma possono essere presenti anche nelle patologie prostatiche benigne. Con questi  valori la biopsia prostatica viene sempre eseguita.
Il PSA nel siero può essere legato o in forma libera (PSA libero), e la somma delle due forme costituisce il PSA totale.
Il rapporto tra il PSA libero e il PSA totale (FPSA/TPSA) è stato introdotto nella routine clinica per migliorare la diagnosi differenziale tra patologia prostatica benigna e maligna nella zona grigia di PSA e ridurre le biopsie prostatiche.
Il dosaggio del PSA è molto utile per il rilievo di ripresa di malattia e per controllare l’andamento della terapia.

• Calcitonina (CT)
E’ il marcatore del carcinoma midollare della tiroide ed è l’unico esempio di marcatore con sensibilità e specificità tale da essere utilizzato sia nello screening di rischio di tumore che nella diagnosi di tumore.
Infatti la calcitonina viene usata nello screening dei familiari dei pazienti con carcinoma midollare della tiroide a rischio di ammalare di questo tumore che viene trasmesso geneticamente.
Inoltre, valori di calcitonina superiori al valore soglia assumono significato diagnostico in quanto riferibili solo alla patologia neoplastica.
Nei pazienti operati, il dosaggio della calcitonina viene richiesto per controllare la ripresa di malattia.

• Carcinoma a cellule squamose (SCC)
E’ usato come marcatore dei tumori squamosi della cervice uterina, del polmone e dell’esofago.
Si innalza soprattutto negli stadi avanzati della malattia ed è utile per il monitoraggio della terapia.

• Cromogranina A
E’ un marcatore utilizzato in alcuni casi di tumore neuroendocrino, come il feocromocitoma, il neuroblastoma, il carcinoide intestinale e il tumore polmonare a piccole cellule, sia come ausilio diagnostico che per monitorare la terapia. Sembra   inoltre che la presenza della cromogranina A possa dare informazioni utili sulla aggressività di alcuni tumori non neuroendocrini, come il tumore prostatico, e, di conseguenza, sul piano terapeutico.

• Enolasi neurone specifica (NSE)
E’ usato come marcatore del tumore polmonare a piccole cellule, una delle forme di tumore del polmone, e dei tumori neuroendocrini.
Può essere richiesto come ausilio diagnostico, ma è particolarmente utile per valutare la risposta alla terapia.

• Frammento 21-1 della citocheratina 19 (Cyfra 21-1)
E’ usato come marcatore di diversi tipi di tumore polmonare e il suo valore nel sangue è proporzionale alla massa del tumore e alla sua aggressività.
Valori oltre la norma possono essere dovuti a cause non neoplastiche, come alcune patologie benigne polmonari associate a infezione acuta.
E utile nel predire la risposta alla terapia.

• Gonadotropina corionica umana (HCG)
Viene usata come marcatore di alcuni tumori del testicolo e dell’ovaio in associazione con l’AFP e con la stessa utilità clinica.
Inoltre, l’HCG è fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio del corioncarcinoma.

• S 100
E’ il marcatore usato per monitorare il paziente operato di melanoma.
Un innalzamento dell’S100 durante il controllo del paziente dopo asportazione del melanoma è fortemente suggestivo di ripresa di malattia.
L’S100 viene utilizzato anche per monitorare la risposta alla terapia.

• Tireoglobulina (TG)
E’ usato come marcatore di metastasi nel controllo del paziente con tumore tiroideo, dopo asportazione chirurgica.
Valori elevati possono essere dovuti anche a ipertiroidismo o a tiroiditi tossiche.

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