GASTROENTEROLOGIA - ENDOSCOPIA DIGESTIVA - STUDIO SPECIALISTICO

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PEG-J

ENDOSCOPIA DIGESTIVA > GASTRO-DIGIUNO-STOMIE

La PEG-J o J-PEG
(Percutaneous Endoscopic GastroJejunostomy: gastrostomia endoscopica percutanea estesa al digiuno o gastro-digiunostomia transgastrica o Digiunostomia Endoscopica Percutanea  TransGastrica)
Una sonda PEG-J è un catetere digiunale che viene inserito all'interno di una sonda PEG (che consente di accedere alla cavità gastrica) che viene posizionata,  con l’aiuto dell’endoscopio, nel piccolo intestino (digiuno).

Il Morbo di Parkinson
La levodopa (LD) costituisce tuttora il gold standard della terapia nella malattia di Parkinson (MP). Nella fase iniziale, i sintomi sono ben controllati utilizzando le formulazioni orali a base di LD.
Dopo un periodo iniziale di risposta stabile al trattamento orale, compaiono però le ben note complicanze motorie (fluttuazioni motorie e discinesie) che oscillano in funzione della variabilità dei livelli plasmatici di LD. La stimolazione dopaminergica  continua si è rivelata l’approccio migliore per colmare questo "gap". Tra le possibili opzioni attualmente disponibili, rientra l’infusione duodenale di levodopa/carbidopa.
Si tratta di un gel per somministrazione intestinale continua a base di levodopa e carbidopa (rapporto 4:1), che viene somministrato per infusione intestinale tramite una pompa portatile, che viene collegata ad una sonda intestinale (sonda J ). La sonda J viene posizionata nel duodeno/digiuno passando attraverso una normale Gastrostomia Endoscopia Percutanea (P.E.G.).

Prima di posizionare una PEG-J è possibile utilizzare un sondino nasodigiunale (SND) temporaneo, per determinare se il paziente risponde  positivamente  al trattamento. La sonda J, quindi, è una seconda sonda che viene inserita attraverso la PEG e viene portata oltre il piloro nel duodeno o digiuno.

# Come si esegue l’esame:
La prima parte della procedura è, di fatto, un impianto di PEG (vedi pagina dedicata). Terminato l'impianto della PEG viene inserita, al suo interno, la sonda J, la cui estremità distale, possibilmente, andrà collocata oltre il legamento del Treitz (legamento sospensore del duodeno, che in anatomia indica la struttura legamentosa  che fissa l'ultimo tratto del duodeno al pilastro diaframmatico mediano  di destra). La sonda J viene quindi sezionata e vengono montati i raccordi di adattamento.

# Cosa succede dopo l'esame:

Normalmente, se non ci sono state complicanze, è possibile iniziare il trattamento con Duodopa direttamente dopo il posizionamento della PEG-J, previa consultazione con il gastroenterologo.
La PEG-J è ora pronta a funzionare; la nutrizione orale può avvenire 6 ore dopo il posizionamento di PEG-J, ma è preferibile attendere fino al mattino successivo. Occorrerà cambiare la medicazione il giorno dopo il posizionamento della PEG-J (o prima se necessario) e tenere il paziente sotto osservazione per l’eventuale comparsa di complicanze quali dolore o sanguinamento.
Il tempo necessario affinché si formi un sicuro e stabile tragitto tra cavità gastrica e cute è di circa 2-4 settimane dall’esecuzione della  PEG.

#La preparazione alla PEG-J
La procedura va eseguita in regime di ricovero, e necessita, preliminarmente
di una preparazione del paziente che deve essere mantenuto a digiuno almeno per 12 ore prima della procedura e di una adeguata ispezione della parete addominale per individuare eventuali cicatrici chirurgiche che potrebbero interferire con la procedura stessa.
È indispensabile che il medico venga informato di eventuali malattie e/o allergie di cui il paziente soffre, se il paziente assume farmaci e se è portatore di pacemaker o di altra apparecchiatura impiantabile che possa interferire con strumenti  elettromedicali.
Nel caso in cui il paziente assuma farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti, in previsione della procedura, potrebbe rendersi necessaria la loro sospensione o sostituzione previo consulto con lo specialista di riferimento. In condizioni cliniche particolari,  può rendersi necessario l’utilizzo di farmaci che permettano il ripristino di valori adeguati dei test di coagulazione.
Nel caso di allergia al lattice si renderà necessario uno specifico allestimento della sala di endoscopia e l’utilizzo di materiali particolari.
In considerazione del tipo di procedura saranno eseguiti test ematici per la valutazione dell’assetto coagulativo.
La PEG viene spesso posizionata in pazienti inabili ad esprimere un consenso informato alla procedura. In questi casi il consenso deve essere ottenuto dal tutore del paziente o delegato.

Andrà effettuata una minuziosa tricotomia (rimozione dei peli presenti nella zona cutanea da sottoporre alla procedura PEG, ovvero della parete anteriore dell’addome). Prima del posizionamento della PEG verrà somministrato un antibiotico  per la profilassi del rischio di infezione.
Eventuali protesi dentarie mobili dovranno essere rimosse prima dell’esame.
Un precedente intervento chirurgico all’addome superiore può portare a difficoltà nell’esecuzione di una gastrostomia o digiunostomia.

#Complicanze della procedura

Il posizionamento PEG-J non è esente da complicanze, anche se attuata con perizia, prudenza e diligenza. Sono state segnalate le seguenti complicanze:
Bezoario, ileo, erosione/ulcera al sito di impianto, emorragia intestinale, ischemia intestinale, ostruzione intestinale, perforazione intestinale, intussuscezione, pancreatite, peritonite, pneumoperitoneo e infezione post-operatoria della ferita. Segnaliamo che:

• un bezoar attorno alla punta del sondino digiunale può fungere da punto di partenza per un’ostruzione intestinale o per la formazione di un’intussuscezione,
• il dolore addominale può rappresentare un sintomo delle complicanze sopra elencate,

• con queste complicanze, possono aversi outcome potenzialmente gravi, come un intervento chirurgico e/o il decesso,
• i pazienti devono essere avvisati di informare il proprio medico se manifestano uno qualunque dei sintomi associati agli eventi di cui sopra.

Le complicanze specifiche della PEG-J, quindi, si sommano a quelle previste per una procedura di impianto PEG (vedi pagina dedicata), che vengono descritte  nei periodi seguenti.
La frequenza globale di complicanze nei pazienti sottoposti a posizionamento di PEG può arrivare sino al 17 %.
La letteratura scientifica nazionale ed internazionale più aggiornata ed autorevole del settore individua, in funzione della gravità.

#Cure ed attenzioni post-procedura

  • Un eritema circolare, di dimensione < 5 mm attorno al canale esterno della stomia e frequente e non rappresenta  un segno di infezione della ferita.

  • Osservare attentamente l'arrossamento della ferita durante la medicazione.

  • Non applicare pomate sulla stomia della PEG o su una ferita infiammata.

  • Medicazione incrostata: rimuovere con soluzione salina allo 0,9%.

  • Segni di infiammazione: sostituire la medicazione due volte al giorno in condizioni sterili, ispezionando regolarmente la ferita; eseguire un tampone se prescritto dal medico.

  • Casi gravi: trattamento antibiotico sistemico.

  • Perdite abbondanti : mantenere la ferita quanto piu asciutta possibile, cambiare la medicazione diverse volte al giorno e applicare piu garze sterili (compresse) a Y.

  • Granuloma: rimuovere il tessuto di granulazione solo se vi sono complicanze (mediante rimozione chirurgica o cauterizzazione con nitrato d'argento).

  • Cerotto residuo: rimuovere in base alle procedure ospedaliere

  • Sebbene rare, con la PEG-J sono state segnalate complicanze addominali gravi. Tutti i pazienti con PEG-J e i loro caregiver devono essere informati di contattare immediatamente il proprio medico se manifestano dolore addominale, sanguinamento o segni  di occlusione intestinale.

  • Disinfettanti quali iodopovidone (PVP-I; ad es., Iso-Betadine®, Braunol®) e octenidina dicloridrato-fenossietanolo (ad es.,  Octanosept®) non devono essere utilizzati; potrebbero avere delle ripercussioni negative sulle proprietà fisiche/meccaniche  della sonda.


#Come si disinfettano/sterilizzano gli strumenti

(vedi pagina dedicata alla PEG)

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